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Fermare il progresso della Degenerazione Maculare

FondazioneBietti_degenerazione

Carotenoidi, vitamine e acidi grassi: gli ingredienti antiossidanti della prevenzione. Verdure a foglia verde e una corretta alimentazione non impediscono alla malattia di comparire, ma possono contribuire a ritardarne l’evoluzione prima che comprometta la vista

“Nella degenerazione maculare legata all’età ci sono fattori di rischio sui quali non possiamo intervenire, come la genetica e il passare degli anni. Ma ce ne sono altri che dipendono dal nostro comportamento e possono cambiare il corso della malattia. Su questi dobbiamo intervenire facendo, prima di tutto, buona informazione”.

La dott.ssa  Monica Varano è direttore scientifico alla Fondazione Bietti e, parlando al 99° congresso della Società Italiana di oftalmologia[1] ha affrontato l’orizzonte delle prevenzione per una malattia che è la principale causa di grave e irreversibile riduzione visiva nei soggetti di età superiore ai 65 anni.

Si tratta di una affezione che colpisce la porzione centrale della retina, la macula, sede della visione distinta, della visione dei colori e dei dettagli. Ha un decorso variabile in tre stadi l’evoluzione dei quali è variabile. Può iniziare con una distorsione delle linee e forme geometriche ed evolversi in una macchia scura al posto della visione. Non tutte le degenerazioni evolvono fino agli stadi più gravi ma, nello scenario peggiore, si passa da uno livello inziale, con accumulo di materiale ialino (drusen), ad uno stadio intermedio, dove questo materiale comincia ad ostacolare la visione, fino ad uno stadio avanzato, essudativo o atrofico. La forma atrofica è caratterizzata da perdita dei fotorecettori. La degenerazione maculare essudativa o neo vascolare, invece, comporta la proliferazione dei vasi sanguigni che, espandendosi dalla coroide, invadono e sollevano la retina. Nel caso della degenerazione essudativa, viene adottata una terapia incentra sulle iniezioni intravitreali che hanno come target una proteina chiamata vascular endothelial growth factor (VEGF).

Fondamentale rimane, però, la precauzione di farsi visitare regolarmente, per avere una diagnosi precoce e di ridurre, attraverso lo stile di vita, il rischio che la malattia si manifesti od evolva.

“Tra i fattori di rischio che possiamo controllare, il fumo di sigaretta va citato per primo perché aumenta notevolmente la probabilità di sviluppare la malattia. Anche l’ipertensione aumenta la probabilità di ammalarsi e, sebbene i dati non siano conclusivi, probabilmente anche l’esposizione non protetta e protratta ai raggi solari UV giova un ruolo nello sviluppo degenerativo. Esiste, infine, il grande capitolo della nutrizione. In primo luogo l’alterazione metabolica collegata al sovrappeso è un fattore di rischio in se stesso. In secondo luogo, l’assunzione di carotenoidi, vitamine e acidi grassi rallenta l’evoluzione della degenerazione maculare dal livello inziale agli stadi più gravi”.

Pesce e verdure a foglia verde come spinaci e cavolo nero, pomodori e carote sono un elemento importante della prevenzione perché sono molto ricchi di molecole antiossidanti. L’ossidazione è una reazione biochimica che avviene come conseguenza indiretta del metabolismo all’interno del nostro organismo. L’occhio, infatti, è un organo che ‘brucia’ molte energie e, di conseguenza, produce molecole ossidanti. Queste, attraverso reazioni chimiche, hanno la capacità di disgregare le strutture delle cellule fino ad ucciderle. L’azione degli antiossidanti è disinnescare il meccanismo distruttivo. Ed è importante soprattutto nei tessuti nervosi, come retina e cervello: cellule retiniche e neuronali, infatti, non si possono sostituire né far rinascere ex novo, come può avvenire, per esempio, nella pelle o nel fegato. Le cellule che abbiamo in quei tessuti sono in numero limitato. Ma la retina è ancora più ‘fragile’ sotto questo punto di vista. Il cervello, infatti, ha plasticità, ovvero alcuni neuroni possono assumere le funzioni di altri andati perduti. Nella retina, questo non avviene. Ogni perdita è del tutto irreversibile”.

“Gli studi degli ultimi 20 anni confermano la proprietà preventiva degli antiossidanti e non ci sono dubbi che vadano consumati regolarmente. Quello che, però, non bisogna dimenticare, è la difficoltà di assunzione. Le persone anziane, infatti, tendono a mangiare male, con poche verdure. Mentre gli acidi grassi sembra sia meglio assumerli mangiando pesce, per quanto riguarda i carotenoidi e le vitamine la supplementazione dietetica (ovvero l’assunzione in pastiglia) è una valida alternativa”.

Vuoi saperne di più? Leggi Degenerazione maculare legata all’età


[1] 20-23 novembre 2019 – Roma

11 Dicembre 2019
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