Skip to content

Settimana Mondiale del Glaucoma

FondazioneBietti_glaucoma

Non si conosce la causa, ma si conosce la cura. Tra l’8 e il 14 marzo la ricorrenza che ribadisce l’importanza di visite regolari e diagnosi tempestive di una malattia pericolosa per la vista e a lungo asintomatica. Ne parla il dott. Francesco Oddone, Responsabile Unità Operativa Semplice “Glaucoma” della Fondazione Bietti

La settimana mondiale del Glaucoma è l’occasione per mantenere alta la guardia su una malattia silenziosa che agisce tutto l’anno, colpisce il 2 per cento della popolazione e può portare a cecità.

Ciò significa che più un milione di italiani ne sono affetti: e nella metà di loro la malattia sta agendo indisturbata perché non sanno di essere ammalati.

Il glaucoma è una malattia degenerativa del nervo ottico che colpisce in egual misura uomini e donne e si manifesta con frequenza maggiore al crescere dell’età.

Non si conosce la causa ma si conosce la cura.

La riduzione della pressione intraoculare attraverso dei colliri ferma o contiene efficacemente la malattia.

C’è, però, un elemento essenziale per preservare la vista. La diagnosi deve essere precoce perché il glaucoma è asintomatico nel suo decorso. Quando si percepisce la riduzione del campo visivo, è già troppo tardi e una parte consistente della vista è perduta per sempre.

L’unico modo di curare il glaucoma efficacemente è diagnosticarlo presto. E l’unico modo per diagnosticarlo presto è una visita periodica: ogni 2 anni dopo i 40 e ogni anno dopo i 60.

Ecco l’importanza di andare dall’oculista,  non solo quando si ha un problema ma periodicamente, per fare una visita di controllo.

Abbiamo ottime terapie per curare il glaucoma, ma dobbiamo poterle impiegare negli stadi iniziali della malattia.

Il merito è della ricerca che ha continuato a affinare la comprensione, l’efficacia della diagnosi e lo sviluppo di nuovi farmaci in particolare il nuovo paradigma di cura anticipato dai farmaci neuroprotettivi.

Le malattie neurodegenerative, come il glaucoma, il morbo di Parkinson e il morbo di Alzheimer solo per citarne alcune, presentato, infatti, molti aspetti in comune: hanno decorso progressivo, colpiscono popolazioni specifiche di neuroni e hanno come esito il medesimo processo di apoptosi/morte cellulare degli stessi. La ricerca per contrastare questo gruppo di malattie si focalizza su molecole che possono prevenire la morte dei neuroni. 


Per approfondire: LE FRONTIERE DEL GLAUCOMA: CHIRURGIA MININVASIVA E NUOVI FARMACI NEUROPROTETTORI

9 Marzo 2020
Skip to content