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Il “Cut rate enigma” nella vitrectomia: nuove prospettive dall’IRCCS G.B. Bietti al 25° Congresso EURETINA

foto per news

Il dott. Tommaso Rossi è intervenuto durante la sessione RetinaTECH: When Technology meets Surgery dell’appuntamento annuale della European Society of Retina Specialists (EURETINA), presentando una nuova interpretazione fluidodinamica della vitrectomia

La frequenza di taglio nei vitrectomi, strumento principe nella chirurgia della retina, è da anni al centro di innovazioni tecnologiche e competizioni commerciali. Ma cosa accade realmente al corpo vitreo quando si aumenta la velocità di taglio?

Su questo argomento si è focalizzato il Dott. Tommaso Rossi, Direttore dell’Unità Operativa Struttura Complessa di Oftalmologia dell’IRCCS Fondazione G.B. Bietti, definendolo il “Cut rate enigma”, durante la sessione RetinaTECH, che la Fondazione Bietti organizza da oltre dieci anni nell’ambito del 25° Congresso EURETINA, tenutosi a Parigi dal 4 al 7 settembre 2025 presso il Palais des Congrès.

Il Congresso EURETINA, giunto alla sua 25ª edizione, è uno degli eventi più rilevanti a livello mondiale nel campo della retina. L’edizione 2025 ha registrato oltre 10.000 partecipanti, segnando un record storico per la società e confermandosi come punto di riferimento per la comunità oftalmologica internazionale.

“Normalmente si pensa che nella vitrectomia, intervento chirurgico oculare che prevede la rimozione del gel vitreale dall’occhio, impiegato per trattare diverse patologie oculari, in particolare quelle retiniche,aumentando la frequenza di taglio, i frammenti di corpo vitreo diventino sempre più piccoli all’incremento della frequenza di taglio. Questo mi ha lasciato perplesso per un po’ di tempo — spiega il dott. Rossi-. Osservando più da vicino il comportamento del vitreo, ho iniziato a sospettare che il meccanismo fosse molto più complesso. I dati raccolti dagli studi scientifici della Fondazione Bietti indicano che non è la lama a frammentare il vitreo, bensì le forze fluidodinamiche in gioco: lo stress di taglio, lo stress estensionale e l’elevata turbolenza all’interno del sistema. È un cambiamento di paradigma che ci invita a ripensare completamente il modo in cui progettiamo gli strumenti chirurgici”, conclude Rossi.

Una interpretazione – sviluppata in collaborazione con il Prof. Giorgio Querzoli, docente di ingegneria idraulica presso l’Università di Cagliari – che apre la strada alla progettazione di strumenti chirurgici basati su principi fisici completamente diversi da quelli attuali.

Lo studio conferma il ruolo centrale nella ricerca internazionale dell’IRCCS Fondazione G.B. Bietti – unico Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico in Italia interamente dedicato all’oftalmologia – in particolare per quanto riguarda lo sviluppo di tecnologie per la chirurgia oftalmica. Su questi temi, la Fondazione ha pubblicato oltre dieci articoli scientifici, consolidando il proprio contributo alla ricerca e all’innovazione nel settore.

26 Settembre 2025
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