IL LABIRINTO DELLE MALATTIE RARE

L’intervento della dott.ssa Lucia Ziccardi, responsabile dell’ambulatorio delle Malattie Genetiche e Rare della Fondazione Bietti a Welfair 2023 – la Fiera del fare Sanità, svoltasi a Roma dal 18 al 20 Ottobre

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LA FONDAZIONE BIETTI A EURETINA 2023

Al rinomato congresso internazionale dedicato alla ricerca, alla cura e al trattamento della retina, gli interventi della dott.ssa Maria Cristina Parravano e del dott.Tommaso Rossi

Oltre 6.000 professionisti ed esperti di oftalmologia, provenienti da tutto il mondo si sono riuniti – dal 5 all’8 ottobre scorsi  ad Amsterdam per l’annuale Congresso Internazionale Euretina, dedicato alla ricerca e al trattamento della retina.

La Fondazione Bietti ha portato il suo contributo ai lavori del meeting, grazie alla dottoressa Maria Cristina Parravano, responsabile dell’Unità Operativa e di Ricerca Retina Medica presso la Fondazione Bietti e al Direttore della Unità Operativa Complessa dell’IRCCS il dottor Tommaso Rossi

 

 

“The use of imaging and imaging analysis in other retinal diseases, including diabetic eye disease” è stato il tema dell’intervento della dott.ssa Parravano a Euretina: “Un’attenta valutazione della retina periferica è essenziale nel caso di malattie vascolari, soprattutto ora che le nuove tecniche di imaging (Wide Field e Ultra Wide Fied) permettono di esplorare una porzione maggiore della retina, espandendo la nostra conoscenza ed offrendoci indicazioni determinanti sull’eziopatogenesi e il trattamento di queste patologie; in particolare, sul progresso della retinopatia diabetica” – ha illustrato la responsabile dell’Unità Operativa e di Ricerca Retina Medica della Fondazione Bietti.

“A Euretina abbiamo organizzato una intera sessione sulla tecnologia applicata alla chirurgia della retina, denominata RetinaTECH che, ormai da 8 anni, organizzo in molti congressi (tra i quali sempre Euretina) – spiega Tommaso Rossi. -. Un vero e proprio format in cui i migliori specialisti che sviluppano tecnologia applicata alla chirurgia della retina presentano le proprie innovazioni. Co-moderatore della sessione è stato il celeberrimo Claus Eckardt, una vera leggenda della chirurgia retinica. Abbiamo presentato nuovi sistemi di controllo di pressione, analisi di immagini, microscopi per chirurgia 3D e materiali iperidrofobici. Appuntamento per RetinaTECH a dicembre con Floretina ICOOR Congress, che si terrà a Roma, durante il quale organizzeremo una sessione simile.

Dimenticarsi di essere stati miopi

Le lenti intraoculari ICL come soluzione efficace e comprovata per la correzione permanente del difetto visivo.

“La miopia aumenta in maniera esponenziale nelle nuove generazioni tanto da essere considerata la nuova pandemia. La procedura con le lenti ICL porta a una visione nitida, è reversibile, rapida e particolarmente sicura. Per alcune persone rappresenta la soluzione più indicata ed è importante formare i giovani oculisti su un intervento sempre più diffuso – spiega durante il corso nel Wet Lab della Fondazione IRCCS G.B. Bietti, il Dott. Domenico Schiano Lamoriello, Responsabile dell’Unità Operativa e di Ricerca Segmento anteriore con annessi oculari’ -. I pazienti vedono così bene dopo l’intervento che diventa difficile programmare le visite di follow up”.  

La miopia rappresenta il difetto visivo più comune a livello globale ed è in costante aumento, tanto da far parlare di una epidemia mondiale. In Italia, il numero di individui affetti da miopia, compresi sia i casi lievi che quelli più elevati, si avvicina ai 15 milioni e, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), entro il 2050 colpirà circa il 50% della popolazione nel pianeta.

“Negli ultimi anni sono cresciuti, però, anche i nostri strumenti per correggere la miopia in maniera efficace – spiega il Dott. Domenico Schiano Lomoriello, Responsabile dell’Unità Operativa e di Ricerca ‘Segmento anteriore con annessi oculari’ della IRCCS Fondazione G.B. Bietti. – La miopia è una condizione visiva che, nella maggior parte dei casi, può essere corretta non solo con l’uso di occhiali o l’impiego della tecnologia laser, ma anche grazie ad un intervento ben sperimentato e sempre più utilizzato nel mondo: l’impianto di lenti intraoculari ICL o Intraocular Collamer Lens”.

In occasione del corso di approfondimento dedicato ai medici oculisti, il Dott. Schiano Lomoriello presenta e approfondisce tutti gli aspetti legati a questa innovativa tecnologia sviluppata negli Stati Uniti oltre 25 anni fa e che ha ottenuto nel mondo l’approvazione da parte dei maggiori organismi regolatori compresa la FDA (Food and Drug Amministration).

Cosa sono le lenti ICL e perché si utilizzano?

“Le ICL sono delle lenti intraoculari che vengono posizionate tra il cristallino e l’iride e sono realizzate in un materiale morbido, sottile, pieghevole e altamente biocompatibile chiamato collamero. Queste lenti vengono utilizzate per correggere tutti i difetti refrattivi, ed in particolare la miopia e l’astigmatismo. Costituiscono una soluzione molto efficace e sicura per tutti quei pazienti che abbiano acquisito una stabilità del difetto visivo e rappresentano una valida alternativa all’intervento laser. Infatti, molti sono i vantaggi, a partire dalla elevata qualità visiva e assenza degli aloni notturni. Le lenti ICL inoltre non inducono la sindrome da occhio secco e sono una opzione reversibile.

Oltre due milioni di lenti sono state distribuite nel mondo e oltre il 99% dei pazienti riferisce un elevato grado di soddisfazione.

Si tratta di un intervento di pochi minuti, da effettuarsi in sala operatoria e inoltre, va sottolineato che si tratta di una procedura totalmente reversibile poiché non viene modificata la struttura della cornea come avviene invece con l’impiego del laser.

 

 

Quali vantaggi offrono queste lenti rispetto agli occhiali e alle lenti a contatto?

La procedura ICL permette di liberarsi definitivamente da lenti a contatto ed occhiali. Basti pensare alla esigenza di vivere le attività all’aperto, come per esempio le attività sportive senza alcun tipo di vincolo ed in piena sicurezza. Pensate che il corpo dei marines americani ha adottato questa soluzione come prima scelta.

Quali sono le reazioni dei pazienti dopo l’operazione?

Sono estremamente positive.

Innanzitutto, si tratta di un intervento breve della durata di pochi minuti.

Molti pazienti vedono così bene (“effetto WOW”) che diventa paradossalmente difficile gestire e programmare i controlli post-operatori. Sembra quasi che i pazienti si dimentichino di aver avuto un problema di miopia. Raccomandiamo, a tal proposito, di sottoporsi a controlli annuali, ma la maggior parte dei pazienti riporta una visione così chiara e nitida che talvolta è necessario insistere affinché vengano a effettuare le visite programmate. La qualità della visione che i pazienti sperimentano dopo l’intervento è veramente elevata, il che contribuisce in modo significativo alla loro soddisfazione complessiva.

 

In cosa consiste il corso sulle lenti ICL alla Fondazione IRCCS G.B. Bietti ?

Il programma del corso prevede una sessione teorica ed una parte pratica e permetterà ai medici oculisti un approfondimento a 360° della procedura  ICL. Nella parte teorica del corso, i partecipanti acquisiranno conoscenze dettagliate sulle indicazioni tecniche per l’uso di queste lenti e sulla corretta selezione dei candidati.  Verranno tra l’altro esaminati gli studi clinici pubblicati più significativi relativamente alla efficacia e sicurezza.

La parte pratica del corso si svolgerà in un laboratorio dedicato – il Wet Lab – dove, grazie all’impiego di appositi microscopi, i partecipanti avranno l’opportunità di sperimentare l’applicazione delle lenti utilizzando occhi sintetici e occhi di origine animale. La procedura ICL è rapida e sicura, ma è importante, come sempre, che il medico sia correttamente informato e preparato.

SEMPLICE PER I PAZIENTI, COMPLESSA PER I CHIRURGHI: IL CORSO TEORICO PRATICO DEDICATO ALLA CATARATTA NELL’AVANZATO WET LAB DELLA FONDAZIONE IRCCS BIETTI

È l’intervento più frequente al mondo, indolore e veloce. Ma si tratta di alta-micro chirurgia con una impegnativa curva di apprendimento per i chirurghi che si approcciano a questo intervento. La Fondazione Bietti mette a disposizione le sue conoscenze e strutture all’avanguardia ai giovani oculisti per perfezionare la loro tecnica chirurgica.

Quello di cataratta è un intervento molto frequente reso necessario dall’opacizzazione del cristallino, una lente naturale posta nella parte anteriore dell’occhio tra iride e corpo vitreo. Con l’età, le fibre del cristallino perdono fisiologicamente elasticità e la lente si opacizza offuscando progressivamente la vista fino a precluderla.

L’intervento di cataratta consiste nella rimozione del cristallino opacizzato e nella sua sostituzione con una lente artificiale.

Soltanto in Italia vengono eseguiti circa 500.000 interventi l’anno e il Gold Standard attuale è la tecnica della facoemulsificazione (vedi anche LA CATARATTA SPIEGATA BENE).

Sebbene sia indolore, veloce e con recupero facile per i pazienti, si tratta di un intervento molto delicato.

Infatti, si tratta di una tecnica di alta-microchirugia, con una lunga curva di apprendimento e un rischio non irrisorio di complicanze (anche in caso di perfetta esecuzione).

Per questo la Fondazione G.B. Bietti, l’unico IRCCS dedicato esclusivamente all’oculistica in Italia, mette le sue conoscenze e le sue strutture d’avanguardia al servizio della formazione dei giovani chirurghi.

In questi giorni dall’ 8 al 12 settembre si è svolto a Vienna il 41esimo congresso europeo dei chirurghi della cataratta (ESCRS) mentre 

Il 28 e il 29 Settembre, 12 oculisti potranno seguire le lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche nel Wet Lab della Fondazione Bietti a Roma, perfezionando la loro tecnica utilizzando occhi di suini come modelli di prova sotto la supervisione degli specialisti esperti dell’Unità segmento anteriore.