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PRESBIOPIA: UN DESTINO COMUNE, MA NON PIÙ COSÌ PRECOCE

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L’intervista al dott. Domenico Schiano per secondo numero di “Osservatorio Vista”,  progetto della Fondazione OneSight Essilor Luxottica Italia ETS, in collaborazione con Censis e la Fondazione Bietti

Un tempo era quasi inevitabile: superati i 40 anni, leggere un libro o il display del telefono senza occhiali diventava una sfida.

Oggi, la presbiopia – quel fisiologico calo della capacità visiva da vicino – continua a colpire tutti, ma lo fa più tardi. Il motivo? I nostri occhi sono più “allenati” che mai: l’uso quotidiano di smartphone, tablet e computer mantiene attivo nei nostri occhi il cosiddetto “meccanismo di accomodazione” del cristallino, ritardando l’insorgenza dei sintomi.

Ma cos’è la presbiopia, perché si manifesta, come si può correggere e perché, nonostante tutto, resta una tappa inevitabile del nostro percorso visivo?

Ne parla il Dott. Domenico Schiano Lomoriello, Responsabile UR Segmento anteriore con annessi oculari, Responsabile UOS Cornea, cristallino e oftalmoplastica dell’IRCCS G.B. Bietti di Roma per secondo numero di “Osservatorio Vista”,  progetto della Fondazione OneSight Essilor Luxottica Italia ETS, in collaborazione con Censis e la Fondazione Bietti

Cos’è la presbiopia?

Con presbiopia si definisce quel difetto visivo che deriva dalla perdita della capacità di accomodazione del nostro occhio.

L’accomodazione è la capacità di messa a fuoco per vicino, cioè la capacità del nostro occhio di portare il fuoco dall’infinito – sul quale normalmente è settato un occhio emmetrope, ovvero senza difetti visivi – alla vicinanza, ovvero a distanze inferiori a un metro

L’occhio varia questo fuoco, facendo ricorso alla capacità accomodativa del cristallino. Il cristallino – ovvero quella lente che si trova dentro l’occhio che quando perde trasparenza si chiama cataratta – ha la capacità di modificare la sua forma in base gli impulsi che gli vengono inviati dall’occhio; più precisamente il nostro occhio valuta la distanza a cui deve mettere a fuoco, mandando un impulso al cristallino che fa modificare la sua forma diventando una lente che ci fa mettere a fuoco le immagini per vicino.

Questo avviene anche attraverso un muscolo vero e proprio che regge il cristallino che prende il nome di muscolo ciliare, il quale attraverso un insieme di fibre – la zonula – mette più o meno in tensione l’equatore del cristallino, ovvero la sua parte periferica, in maniera tale da modificare la forma del cristallino stesso.

Con l’età, col passare degli anni, il cristallino e questo sistema che lo mette in tensione, perdono l’elasticità e conseguentemente ne deriva una perdita progressiva della capacità di mettere a fuoco immagini più vicine, che si chiama presbiopia.

La perdita di capacità di messa a fuoco del cristallino avviene nel 100% della popolazione con l’avanzare dell’età, quindi tutti prima o poi diventiamo presbiti.

Se tutti, prima o poi diventiamo presbiti, perché alcune persone non devono portare occhiali per leggere da vicino?

Esistono diversi tipi di presbiopia, in dipendenza dei diversi difetti visivi per lontano.

Faccio un esempio concreto: si usa dire che un miope non diventi mai presbite, ma questa è soltanto una parziale verità.

Infatti, chi è miope perde, come tutti, la capacità di messa a fuoco da vicino, tuttavia non dovrà mettere occhiali da lettura perché gli basterà togliere quelli da lontano (questo accade soprattutto in caso di miopie lievi ed intermedie). Quindi semplicemente, anziché mettere gli occhiali da lettura, basterà non indossare gli occhiali da miope per tornare a mettere a fuoco ad una distanza ravvicinata.

Questo accade perché la miopia in alcuni casi controbilancia la presbiopia.

Tuttavia, qualora lo stesso soggetto miope utilizzasse lenti a contatto monofocali per la miopia, per leggere da vicino dovrà comunque utilizzare degli occhiali da lettura anteponendoli alle lenti a contatto.

Abbiamo, dunque, la presbiopia semplice che caratterizza l’occhio senza altri difetti visivi, oppure la presbiopia composta in cui si verifica la presenza di più difetti visivi contemporanea.

Quindi, per semplificare, nel caso di presbiopia semplice tutti devono portare le lenti.

Come trattarla a breve?

La presbiopia attualmente viene trattata per lo più mediante l’utilizzo di occhiali.

Al momento, quasi tutti i difetti visivi possano beneficiare di un trattamento chirurgico mediante laser o con l’inserimento di lenti intraoculari fachiche. Tuttavia, la correzione chirurgica la presbiopia rappresenta ancora una sfida complessa.

Infatti, tutti le tecniche chirurgiche si sono fino ad ora rivelati risolutive soltanto in parte.

Nel tempo si è tentato di correggere la presbiopia mediante differenti approcci chirurgici, tuttavia nessuna tecnica ha dimostrato un sufficiente grado di efficacia con piena soddisfazione dei pazienti.

Va detto che il metodo più efficace per correggere la presbiopia al giorno d’ oggi è ancora rappresentato degli occhiali. L’ approccio chirurgico più soddisfacente invece consiste nell’ intervenire al momento dell’estrazione del cristallino.

Quindi in pratica la correzione si attua quando si procede alla sostituzione del cristallino con una lente intraoculare, ad esempio in caso di chirurgia della cataratta.

In questa eventualità il cristallino naturale viene sostituito da un cristallino artificiale. Potremo così scegliere se impiantare un cristallino monofocale oppure un cristallino cosiddetto “premium” (quindi bifocale, trifocale o EDOF ovvero a fuoco elongato). Questi ultimi tipi di lenti intraoculari sono studiate per correggere oltre che la vista per lontano anche la presbiopia perlomeno in maniera parziale

Si può prevenire?

No, non si può prevenire la presbiopia.

Tuttavia, al giorno d’oggi assistiamo a un progressivo rallentamento della comparsa della stessa il cui esordio si sposta in avanti con gli anni. Va considerato che oramai abbiamo un’attività da vicino molto più intensa rispetto a prima, determinata soprattutto dal nostro continuo utilizzo di device che favorisce un esercizio continuativo da parte del cristallino. Quindi è come se il cristallino si tenesse più esercitato e, di conseguenza, posticipi l’età di insorgenza della presbiopia.

Ecco perché, per esempio anni fa era raro vedere un cinquantenne che leggesse senza occhiali, oggi è quasi la norma.

6 Agosto 2025