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Undicesima Giornata Internazionale dell’Ortottica

Undicesima Giornata Internazionale dell’Ortottica

Torna la Giornata Mondiale dell’Ortottica per far conoscere una professione sanitaria che ha un importante ruolo in diversi ambiti oftalmologici e per sensibilizzare i pazienti alla prevenzione 

In Italia sono circa 3.500 e affiancano il medico oculista non solo nelle attività cliniche riabilitative nelle patologie oculari, ma anche come supporto importante per la ricerca scientifica. 
Sono gli ortottisti, professionisti sanitari ai quali, ogni primo lunedì di giugno, viene dedicata una Giornata Internazionale, istituita a partire dal 2013 dall’IOA (International Orthoptic Association). 

“La professione di Ortottista, assistente di oftalmologia non è ancora ben conosciuta; diventa, dunque, importante porre attenzione al prezioso lavoro e promuovere le attività che svolgono questi sanitari – spiega la dott.ssa Manuela Ferrazza, Ortottista, assistente in Oftalmologia dell’IRCCS Fondazione Bietti -;  la Giornata Internazionale ha, inoltre, lo scopo di sensibilizzare i pazienti alla prevenzione, mettendo in evidenza l’importanza del trattamento precoce dei disturbi visivi, per garantire una visione ottimale e una migliore qualità della vita” precisa la dottoressa.

Presso  la Fondazione Bietti, gli Ortottisti operano in diversi ambiti, da quello assistenziale, alla ricerca e all’interno del clinical trial center. 
“Questa figura professionale nell’ambito dell’assistenza è spesso di riferimento per il paziente. In particolare, dal punto di vista pratico e professionale ci occupiamo di fare un primo screening visivo al paziente ed una anamnesi completa che riguarda sia la situazione sistemica (salute del corpo, farmaci che si assumono etc…), sia quella oculare (interventi precedentemente subiti, patologie e terapie farmacologiche in corso. Inoltre, sottoponiamo il paziente ad esami strumentali inerenti al difetto visivo e/o eventuale patologia oculare – fa presente la dott.ssa Francesca Bongiorno, Ortottista in ambito assistenziale della Fondazione Bietti -. La nostra professione non consiste solo nel fare assistenza, ma si cerca di entrare in empatia con il paziente per metterlo a proprio agio e, se possibile, far affrontare la situazione con consapevolezza e serenità, soprattutto prima di un intervento chirurgico; il tutto in collaborazione con il medico. 
Il paziente, dunque, viene seguito sia dal punto di vista clinico che dal punto di vista umano, nei limiti della nostra professione e professionalità – specifica la dott.ssa Bongiorno. 

“Si può dire che la figura dell’ortottista sia il motore di tutti gli studi clinici portati avanti dalla Fondazione Bietti – dichiara, invece, la dott.ssa Manuela Ferrazza -, in particolare:
– ha il ruolo di study coordinator o sub-investigator;
accompagna il paziente dal suo primo arruolamento fino alla conclusione dello studio;
– si occupa dell’ambito diagnostico strumentale eseguendo con precisione e professionalità esami di semeiologia strumentale-oftalmologica (esame della rifrazione, campo visivo, OCT, angiografia retinica, pachimetria corneale, biomicroscopia endoteliale, topo/tomografia corneale, biometria, test della percezione dei colori, sensibilità al contrasto etc.);
organizza e programma le visite dei pazienti secondo gli schemi previsti da ogni studio clinico;
raccoglie i dati;
In sostanza, affianca gli oculisti per permettere alla Fondazione Bietti di avere sempre un alto livello di qualità della ricerca.” conclude la dottoressa Ferrazza.
 

Sempre nell’ambito della ricerca della Fondazione Bietti, gli ortottisti sono punti di riferimento per i trial clinici. 
“Il trial clinico è fondamentale per integrare l’evidence based medicine. Lo scopo è quello di valutare e definire uno studio farmacologico e biomedico seguendo protocolli predefiniti, migliorando le terapie di trattamento affinché diventino efficaci per una normale pratica clinica  – precisa la dott.ssa Marianna Rosati Ortottista della Fondazione Bietti -. Il ruolo dell’Ortottista è ideale per la figura del CRC (Clinical Research Coordinator), ricopre una posizione di responsabilità per coordinare le attività di gestione di un trial clinico, osservando le indicazioni suggerite dal Principal Investigator (PI). 
Per raggiungere un ottimo risultato, l’Ortottista deve porre attenzione sulle seguenti azioni: 
–          analizzare il protocollo di studio; 
–          esaminare il suo disegno affinché sia adeguato alla fattibilità della riuscita; 
–          reclutare i pazienti valutando i criteri di eleggibilità di inclusione ed esclusione, essere scrupolosi e attenti sulla documentazione necessaria; 
–          schede raccolta dati, consenso informato e note sulla privacy delle informazioni; 
–          attenersi alle procedure del protocollo compilando con attenzione la gestione del case report form crf e segnalare eventuali aventi avversi seri (SAE). 

Un’opportunità lavorativa che, in Fondazione Bietti, diventa ogni anno sempre più interessante e coinvolgente“ tiene a far presente la dottoressa Rosati. 

5 Giugno 2023
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