Alla Fondazione Bietti, gli studi sul cross linking per il trattamento del cheratocono

L’unico trattamento in grado di arrestare la progressione del cheratocono è il cross linking corneale. Da gennaio 2025 sarà un intervento che potrà essere eseguito in sede alla Fondazione Bietti -Ospedale Britannico di Roma- anche in regime di convenzione con il SNN

Si manifesta soprattutto nella prima adolescenza (13-14 anni) e può essere confuso con l’astigmatismo poiché porta sintomi simili – come visione sfocata o distorta -, eppure il cheratocono è un disturbo degenerativo della cornea classificato come malattia rara oculare che colpisce ogni anno circa cinquanta persone ogni centomila.

Generalmente diffuso nelle aree del bacino del Mediterraneo, in Italia in quelle tirreniche in particolare, il cheratocono “è una patologia cronica ad andamento progressivo, che si manifesta con la perdita di rigidità e resistenza della cornea tanto da deformarsi ed assumere la forma di un cono” – spiega il dott. Domenico Schiano, Responsabile Unità Segmento Anteriore della Fondazione Bietti, unico IRCCS in Italia dedicato all’oftalmologia e sostenuto da Fondazione Roma. Ciò porta i soggetti con cheratocono ad avere un peggioramento della vista con sintomi simili a quelli dell’astigmatismo, come visione sfocata o distorta – prosegue il dottore. Il difetto visivo generato inizialmente si può correggere con occhiali o lenti a contatto ma il problema fondamentale del cheratocono è che, con il progredire della malattia, si assiste a un assottigliamento e a un progressivo incurvamento della cornea. Di conseguenza i difetti refrattivi non sono più correggibili e la situazione può diventare pericolosa.”

Arrivati, dunque, ad uno stadio avanzato della patologia, laddove non si tolleri più l’utilizzo delle lenti a contatto, l’unica soluzione diventa quella di eseguire un trapianto di cornea lamellare, con tutte le conseguenze e i rischi che ciò può comportare.Tuttavia, c’è un modo per trattare il cheratocono al fine di fermarne la progressione: si tratta del cross linking corneale, l’unico approccio terapeutico in grado di stabilizzare questo difetto degenerativo della cornea.

“Il cross linking è un trattamento parachirurgico – spiega il dott. Schiano – attraverso il quale la cornea viene “bagnata” da una vitamina, la riboflavina – che la cornea stessa va ad assorbire – e poi trattata con una luce ultravioletta. Tecnicamente, l’obiettivo è quello di aumentare i legami della matrice extracellulare della cornea, causando così un rinforzo del tessuto corneale e quindi una maggior resistenza alla tendenza allo sfiancamento – precisa Schiano -. In questo modo si ottiene la stabilizzazione della patologia nella maggior parte dei casi. Considerando l’efficacia si questo trattamento la questione fondamentale rimane la diagnosi precoce di cheratocono. Infatti, quanto più la diagnosi ed il trattamento avverranno precocemente quanto più il paziente conserverà una qualità della visione migliore”

La diagnosi avviene attraverso la tomografia corneale che studia curvatura, elevazione e spessore della cornea a più livelli e riesce a individuare la patologia ancor prima della comparsa dei primi sintomi.

“Di fatto non esiste una prevenzione per il cheratocono se non quella di eseguire delle regolari visite oculistiche, soprattutto durante l’età dello sviluppo, quando esiste familiarità per la malattia e quando sussistano sintomi quale visione sfocata. Visite che devono però essere complete della tomografia corneale e altri esami eventuali esami di approfondimento – fa presente Schiano. Una volta eseguita la diagnosi precoce è possibile eseguire un trattamento nelle fasi iniziali”.

Presso la sede della Fondazione Bietti (Ospedale Britannico) il cross linking corneale da gennaio 2025 sarà un intervento che potrà essere eseguito anche in regime di convenzione con il SNN.

Infine, “oltre alla normale pratica clinica stiamo portando avanti studi sulle differenti tecniche di esecuzione di cross linking corneale. Infatti, oltre alla tecnica classica ne esistono altre, ad esempio quella trans-epiteliale che non prevede la rimozione dell’epitelio. Inoltre, grazie alla collaborazione con la start-up Regensight, stiamo indagando su tecniche di misurazione intraoperatorie del quantitativo di riboflavina assorbito dalla cornea, in modo da stabilire quando si raggiunge un assorbimento ottimale allo scopo di effettuare un trattamento personalizzato sul paziente” conclude il Responsabile Unità di Ricerca Segmento Anteriore della Fondazione Bietti.

Giornata mondiale per la sicurezza delle cure e della persona assistita 2024: alla Fondazione Bietti un corso di formazione

Presso l’Ospedale Britannico di Roma l’evento ECM: Il miglioramento dei processi diagnostici per la sicurezza delle cure in oftalmologia

“Migliorare la diagnosi per la sicurezza del paziente” è il tema della giornata mondiale per la sicurezza delle cure 2024 (secondo la Risoluzione WHA72.6 e il Piano d’azione globale per la sicurezza dei pazienti 2021-2030) che si celebra oggi 17 Settembre.

Il piano d’azione globale incoraggia i Paesi del Mondo ad adottare strategie che riducano gli errori diagnostici, che spesso derivano da una combinazione di fattori cognitivi e sistemici che influiscono sul riconoscimento di segni e i sintomi chiave dei pazienti e l’interpretazione e la comunicazione dei risultati degli esami diagnostici.

L’entità degli errori diagnostici è, infatti, importante, rappresentando quasi il 16% dei danni prevenibili nei sistemi sanitari. Con lo slogan “Get it right, make it safe!”, l’OMS chiede sforzi concreti per ridurre significativamente gli errori diagnostici attraverso interventi multiformi per rafforzare le organizzazioni sia intervenendo sui fattori sistemici che sui fattori cognitivi anche mediante il coinvolgimento dei pazienti, delle loro famiglie, degli operatori sanitari e dei leader sanitari.
Ecco perché l’IRCCS Fondazione GB Bietti, aderendo al tema dell’OMS, ha organizzato un evento formativo di aggiornamento su questa specifica tematica al fine di sensibilizzare gli operatori sanitari sulla problematica, di individuare i punti critici nel processo diagnostico delle patologie oftalmologiche con i relativi fattori causali e metodi perla riduzione del rischio di errori anche condividendo modalità standardizzate di analisi, refertazione e comunicazione.
Il programma scientifico del Corso – che si sviluppa in due giornate 17 Settembre e 24 Ottobre 2024- prevede le seguenti tematiche:

  • Aggiornamento in tema di rischio clinico: dall’incident reporting agli eventi sentinella – A.M. Mastromatteo (responsabile scientifica del corso)
  • I processi diagnostici in neuroftalmologia- V. Parisi
  • I processi diagnostici nelle patologie retiniche – M. Parravano, M.S. Polito
  • I processi diagnostici laboratoristici – B. Sacchetti, A. Micera
  • I processi diagnostici in patologie retiniche chirurgiche – T. Rossi, G. Ripandelli
  • I processi diagnostici nel glaucoma – S. Giammaria
  • I processi diagnostici nelle patologie del segmento anteriore – D. Schiano Lomoriello
  • La Refertazione strutturata: dalla standardizzazione alla Intelligenza artificiale – L. Ziccardi
  • Al termine del corso è previsto un test finale di apprendimento

    Tutte le informazioni riguardo al programma scientifico si possono trovare a questo link.

GIORNATA MONDIALE DELLA SALUTE

Si celebra domenica 7 aprile la Giornata Mondiale della Salute che, con il claim “My health, my right” pone un focus sul diritto di tutti alla salute. La risposta della Fondazione IRCCS G.B. Bietti alle difficoltà di accesso alle cure è aumentare la propria capacità di rispondere ai bisogni dei cittadini

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Cosa offre un IRCCS interamente dedicato all’oculistica?

Un incontro dedicato agli oculisti per presentare l’attività della Fondazione G.B. Bietti al Congresso S.I.S.O. a Roma – presso la Sala ORANGE 1 dell’Hotel Ergife- il 18 aprile, dalle 16:30 alle 18:30

Un appuntamento con il primo IRCCS oftalmologico in Italia che affianca cura e ricerca. La Fondazione Bietti è un interlocutore importante della categoria e gli oftalmologi del territorio possono inviare i pazienti sia quando ritengono di poter beneficiare di un percorso ultra-specialistico sia quando ritengono possano entrare a far parte di un Trial Clinico.

Ogni oculistica, infatti, si pone domande e prende decisioni sul miglior percorso terapeutico. La Sessione “G.B. BIETTI” IRCCS Dilemmi in Oftalmologia” al Congresso S.I.S.O. a Roma – presso la Sala ORANGE 1 dell’Hotel Ergife- il 18 aprile, dalle 16:30 alle 18:30 presenterà un panorama delle attività della Fondazione, mostrando le Unità di ricerca e di cura che possono aiutare e trovare le risposte più aggiornate.

Ecco il programma:

FONDAZIONE “G.B. BIETTI” IRCCS DILEMMI IN OFTALMOLOGIA

TOPIC: RETINA MEDICA
16:30 – 18:30
Sala ORANGE I

Presidente
MARIO STIRPE

Moderatori
GIANLUCA MANNI
MONICA VARANO

Panelist
FRANCESCO ODDONE
VINCENZO PARISI
GUIDO RIPANDELLI

NEUROTTICOPATIA GLAUCOMATOSA?
VINCENZO PARISI
CHIRURGIA DEL GLAUCOMA: TRABECULECTOMIA O TECNICHE MENO INVASIVE?
MANUELE MICHELESSI
FRANCESCO ODDONE
I GLAUCOMI DA CHIUSURA D’ANGOLO: IRIDOTOMIA O LENSECTOMIA?
CHIARA POSARELLI
DISTACCO DI RETINA CRONICO: VIA SCLERALE O VITRECTOMIA?
TOMMASO ROSSI
RICONOSCERE LE LESIONI AD ALTO RISCHIO PER LA PROGRESSIONE DELL’AMD INTERMEDIA AD AVANZATA: QUANTO È IMPORTANTE IL MULTIMODAL IMAGING?
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GIANLUIGI VILLA