Il nostro laboratorio

Il laboratorio

La mission del Laboratorio di ricerca della IRCCS Fondazione G.B. Bietti è apportare nuove conoscenze in campo oftalmologico attraverso l’utilizzo di tecnologie di ultima generazione; di metterle a disposizione del paziente al fine di migliorarne il benessere e di ridurre i costi del Servizio Sanitario Nazionale.

L’orizzonte del Laboratorio, pertanto, è capire come funzionano i sistemi biologici e le malattie oftalmologiche e far nascere da questa comprensione le idee che possono portare ad una nuova cura o ad un nuovo strumento di diagnosi.

I biologi, ingegneri, biotecnologi, medici e farmacisti che si incrociano nei suoi 500 metri quadrati studiano, attraverso modelli in vivo e in vitro,  i meccanismi fisiopatologici nello sviluppo delle patologie oculari e il modo attraverso il quale interagiscono le cellule durante una malattia.

La visione

Tutta l’attività del laboratorio è, in senso lato, un affiancamento dell’attività clinica perché ha come centro il paziente. Solo conoscendo a fondo la complessa rete di interazioni e  oscillazioni biochimiche a livello cellulare durante una malattia si possono sviluppare gli strumenti e le conoscenze che permettono di monitorare, prevenire o valutare l’efficacia della terapia. Queste conoscenze sono alla base delle più moderne tecniche di medicina personalizzata e predittiva, perché si basano sui dati dei singoli pazienti per capire come sta reagendo quel singolo paziente ai trattamenti o quale sia il rischio che sviluppi una patologia specifica

Il Laboratorio, perciò, non vuole interferire con le classiche indagini di screening, ma vuole offrire soluzioni alternative o integrative, all’interno del concetto di prevenzione e medicina personalizzata. Lo strumento di cui si avvale è la ricerca traslazionale – from benchtop to bedside e viceversa – un cross talk multidisciplinare e interdisciplinare tra ricerca di base e clinica, con percorsi che si interfacciano direttamente con la medicina applicata.

La ricerca traslazionale

Molti, a prima vista, pensano che si tratti di una ricerca che trova subito applicazione nelle cure, il che sarebbe impossibile e non deontologico. Non si può sperimentare e curare nello stesso tempo, perché il rischio per le persone assistite è inaccettabile. Quello che si può fare, però, è studiare durante le cure, analizzare come e in che modo queste ultime influiscono sulle singole persone, concentrandosi, spesso, su molecole o gruppi di molecole.

Focalizzarsi su marcatori biologici, comprendere che significato abbiano in relazione allo sviluppo di una patologia o di una terapia, permette di individuare alcuni parametri di riferimento che ci avvicinano al livello delle cure individuali. Se si dimostra che un certo numero di parametri – delle proteine per esempio – si manifesta sempre in un certo modo quando ci si trova di fronte ad una particolare situazione patologica, allora verrà dato al medico uno strumento di grande efficacia e tempestività diagnostica.

 

I progetti di ricerca

Ricerca dei meccanismi patologici in vitro e vivo

Medicina di precisione, personalizzata e predittiva

Studio della superficie oculare

Progetti specifici con partner internazionali

Studi su COVID-19

Lavoro di squadra

Il laboratorio è, come detto,  un crocevia dove lavorano biologi, biotecnologi, farmacisti ed ingegneri oltre, ovviamente, agli oculisti. Questa ricchezza di saperi crea una lingua e una comunità scientifica comune che affianca la missione del medico – curare – ma non si risolve in essa. Al laboratorio si cerca di capire come e perché le cose accadano. Ciò ha, con il tempo, un grandissimo impatto sul lavoro dei medici e sulla salute dei pazienti.

Gli strumenti

Camera delle colture cellulari

Qui si possono simulare e semplificare i sistemi complessi come i tessuti

Real time Polymerase chain reaction (PCR)

Individua la presenza di RNA e DNA virali nei campioni biologici

Cromatografo liquido ad alta prestazione (HPLC)

Per la separazione e analisi delle proteine

Analisi in fluorescenza multiparametrica

Legge l’espressione di alcuni marcatori presenti su chip microscopici. Serve a capire se in un campione biologico sono espressi determinati cluster

Microscopi a epifluorescenza e microscopi confocali

Permette di poter guardare letteralmente dentro la cellula, capendo l'espressione di particolari geni, recettori o marcatori nonché lo stato di salute delle cellule e la loro relazione con cellule circostanti.

 

 

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