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40 ANNI DELLA FONDAZIONE BIETTI: DALLE ORIGINI A OGGI

2024.03.01 40°Anniversario Fondazione Bietti_web-75_STIRPE

I primi quattro decenni dell’IRCCS raccontati dal suo fondatore, il prof. Mario Stirpe

Prima di tutto desidero ricordare chi mi ha accompagnato in questo corso: in primo luogo, il professor Bucci, un genio della ricerca nel campo del glaucoma, a lui si deve la terapia medica del glaucoma con betabloccanti per la prima volta al mondo.

La Fondazione Bietti nasce quarant’anni fa, nell’ottantaquattro, per quale ragione? Nei primi anni ’70 mi ero unito negli Stati Uniti al gruppo di ricerca che coltivava un’idea comune alla mia su una tecnica chirurgica che avrebbe permesso di recupere occhi sino ad allora destinati alla cecità., ovvero la vitrectomia, una procedura chirurgica che consiste nell’asportazione del corpo vitreo e nella sua sostituzione con un mezzo analogo all’interno dell’occhio, che viene definito “sostituto vitreale”.

In quel periodo alternavo periodi di soggiorno tra gli Stati Uniti e l’Europa dove mi ero accorto della necessità di introdurre anche nel nostro continente una chirurgia fino a quel momento ignorata. Nel 1980 organizzai a Roma il primo congresso internazionale sulla materia con letture e documentazioni filmate tenute durante 3 giorni da tutti i componenti del nostro gruppo.

Immediatamente Regione Lazio mi chiese di organizzare e dirigere un centro regionale per le malattie della retina. Il centro raccolse subito una quantità enorme di pazienti, ma proprio la chirurgia per la quale era nato non poté essere attuata per un conflitto senza risoluzione tra la Regione Lazio ed il Commissario di Governo.

Per soddisfare la richiesta dei pazienti chiesi, perciò, alla casa di cura San Domenico, che dal 1945 si occupava di chirurgia oculare, di concedere gratuitamente 2 volte alla settimana in favore degli ammalati che si rivolgevano al centro regionale la camera operatoria da me tempestivamente attrezzata per la nuova tecnica chirurgica (vitrectomia). Questa situazione si protrasse per 3 anni finché naufragato l’ultimo tentativo di accordo fra la Regione ed il Commissario di Governo lasciai la direzione del centro. Negli Stati Uniti avevo appreso il sistema delle fondazioni, allora in Italia guardate con molto sospetto, perché come ebbe a dirmi un illustre esponente politico dell’epoca nascevano per sottrarre fondi al fisco. Portai avanti ugualmente la mia idea e nel 1984 varai la Fondazione, che d’accordo con il mio amico e collega Prof Bucci dedicammo alla memoria del nostro grande maestro il Prof G.B.Bietti.

Gli scopi iniziali della Fondazione consistevano nella preparazione dei giovani che poi venivano avviati verso le strutture pubbliche, ed alla ricerca di fondi per finanziare la ricerca di giovani di talento in procinto di lasciare il Paese.

Intanto durante gli anni ’80 esplose il problema dei trapianti di cornea. Secondo la legge allora vigente, l’intervento di trapianto risultava “fuori legge” e la magistratura aveva iniziato una serie di inchieste. Le Regioni italiane impegnavano una quantità di fondi per inviare i pazienti bisognosi di impianto presso istituti esteri ed il disagio per i pazienti era grande. La società oftalmologica italiana chiedeva inutilmente alle forze politiche di modificare la legge. In questo stato di cose la fondazione nel giugno 1992 ha promosso uno schieramento politico guidato dall’allora Ministro del Lavoro Franco Marini con un’audizione alla Camera dove io stesso sono andato a discutere i motivi per i quali si ravvisava la necessità di cambiare la legge. Gli argomenti portati non potevano essere contestati e due mesi dopo veniva votata la nuova legge che separava l’innesto del tessuto corneale dai trapianti di organo. Da quel momento nessun paziente ha lasciato più il Paese per questo intervento. Successivamente, attraverso la fondazione, ho creato la “Banca degli Occhi” del Lazio che è stata localizzata presso l’ospedale San Giovanni di Roma.

Successivamente, con il Prof Paolo Arullani abbiamo istituito la cattedra di clinica oculistica presso la nascente università Campus Biomedico.

Intanto, eravamo arrivati alla fine degli anni ’90 ed erano caduti i pregiudizi verso le fondazioni. Istituzioni pubbliche, soprattutto universitarie scoprivano i vantaggi offerti dalla Istituzione di una fondazione. La Fondazione Bietti che aveva rappresentato un unicum rientrava in un gruppo destinato ad allargarsi.

Iniziai allora a coltivare l’idea della costituzione di un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) che potesse dare ai giovani, seriamente dedicati alla materia, le stesse opportunità che avevo avuto negli Stati Uniti. Questo è avvenuto nel 2005 con una motivazione da parte della Conferenza Stato-Regioni più per l’opera svolta che per la presenza di una struttura (in quel momento ero ospitato dal Fatebenefratelli Cassia). Era comunque sottolineato che avrei dovuto assumere l’impegno per l’organizzazione di un Istituto che avrebbe accolto l’unico IRCCS monotematico in campo nazionale. La site-visit triennale avrebbe accertato che questo fosse avvenuto. L’ospitalità ottenuta prima presso il Fatebenefratelli e poi presso il San Giovanni era stata tollerata ma doveva rappresentare una soluzione transitoria. Nonostante gli impegni presi: Consiglio Superiore di Sanità; Istituto Superiore di Sanità; Presidenza di qualche commissione Ministeriale e soprattutto una camera operatoria molto impegnativa, ho lavorato a lungo portando a termine con l’aiuto dei miei collaboratori la strutturazione di un Istituto definito un gioiello da parte di chiunque l’abbia visitato. Avevo così onorato l’impegno preso con la Conferenza Stato -Regioni e costituita una solida base per il futuro.

Poiché l’attività di ricerca dell’IRCCS e di tipo traslazionale la Fondazione è organizzata secondo linee di ricerca super specializzate: Retina Medica; Retina Chirurgica; Glaucoma; Segmento Anteriore e Trapianti; Tumori; Neuroftalmologia.

 

8 Marzo 2024
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