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Universalità delle cure e inclusione: una meta raggiungibile

2024.03.01_40°Anniversario_Fondazione_Bietti_HD-268

Il fondatore della Comunità di Sant’Egidio, intervenuto alle Celebrazione dei 40 anni della Fondazione Bietti, invita a riflettere su una tematica in ambito sanitario tanto delicata quanto attuale  

Tra le attività solidali della Fondazione Bietti c’è l’assistenza oftalmologica (attraverso visite specialistiche gratuite) ai pazienti del Vision Center dell’Hub San Gallicano a Roma, creato dalla Comunità di Sant’Egidio per assistere persone fragili e in difficoltà economica. Un’iniziativa di salute visiva portata avanti insieme alla Fondazione OneSight Essilor Luxottica Italia ETS. 

Il Presidente della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi, in occasione del convegno “Ricerca e Assistenza Sanitaria: Quale Futuro?” (tenutosi a Roma, il 1 Marzo) per le celebrazioni dei 40 anni della Fondazione Bietti, ha ricordato la virtuosa collaborazione dell’IRCCS Bietti e la Comunità di Sant’Egidio, attraverso un ampio discorso dedicato all’inclusione e all’universalità della cure. 

Riccardi, infatti, ci invita riflettere sul fatto che viviamo in un tempo in cui il processo di globalizzazione ha prodotto una società marcata dall’individualizzazione.  E Lo vediamo in tutti gli ambiti. Un attento osservatore dell’oggi, Mattia Ferraresi, ha detto: “Il nostro mondo è quello dei selfie, delle pubblicità profilate, dei pasti monoporzione, un mondo dove la solitudine regna.” 
In una società di diseguaglianza, Papa Francesco ci invita a interrogarci sul significato che hanno oggi espressioni come democrazia, libertà, giustizia. 
“Questi sono stati i fari dell’umanità e oggi questi fari sembrano illuminare di meno – fa notare Andrea Riccardi -; il presidente della Fondazione GIMBE, Nino Cartabellotta – prosegue Riccardi – in un’audizione al Senato – ha denunciato come i principi del servizio sanitario nazionale quali universalità, uguaglianza, equità siano stati traditi. Oggi sono ben altre le parole chiave che condizionano la vita delle persone, in particolare i poveri: interminabili tempi di attesa, affollamento dei pronto soccorso, impossibilità di trovare un medico o un pediatra di famiglia vicino casa, inaccettabili diseguaglianze sino alla migrazione sanitaria, aumento della spesa privata e così via.” 

Ricciardi fa presente come il quadro tracciato da Cartabellotta sia inquietante poiché assistiamo alla crescita dei divari nell’accesso a cure di qualità appropriate, al problema della diseguaglianza con la desistenza terapeutica per motivi economici e l’impossibile accesso in tempi utili all’assistenza. 
“Se la diseguaglianza aumenta, le conseguenze sono evidenti: la speranza di vita, la nascita – non solo per il Covid- non aumentano più dopo decenni di crescita” osserva il Presidente della Comunità di Sant’Egidio 

La relazione nazionale dell’ OMS sull’equità della salute insiste sul forte divario tra ricchi e poveri: Il 21% di spesa sanitaria avviene con i soldi propri delle assicurazioni, del welfare aziendale; ma “gli altri” che non possono pagare, aspettano: sono esclusi anni di vita in meno perché si hanno minori o nulle possibilità economiche. La povertà, afferma la Banca Mondiale, non è definita solo dalla mancanza di reddito, ma è legata all’accesso a servizi essenziali.  

“Le disuguaglianze più grandi non riguardano le malattie acute, ma la risposta a quelle croniche dove il fattore tempo è decisivo – sottolinea Andrea Riccardi -; la solitudine raddoppia il rischio di morte nelle malattie croniche: da decenni il ruolo patogeno dell’isolamento, specie degli anziani, è nel cuore nell’attenzione di Sant’Egidio; parliamo della solitudine come una malattia in più, come un peso che rende più malattie, più poveri.” 

Tant’ è che Sant’Egidio ha dato vita a un programma di monitoraggio attivo degli anziani con reti di prossimità che rendono possibile la fruizione dei servizi sociali e sanitari spesso non raggiungibili.  

Uno dei progetti portati a termine dalla Comunità è l’Hub di San Gallicano a Roma; nato dall’emergenza  Covid, quando tanti non avevano accesso alle vaccinazioni, ora è un centro di salute polivalente per gli “esclusi abituali”- come li definisce il Presidente della Comunità di Sant’Egidio – che offre risposta rapida ai bisogni e alle emergenze, uno spazio di inclusione, una vera e propria offerta di sanità pubblica, alla quale dona anche il suo contributo la Fondazione Bietti, mettendosi a disposizione con visite oftalmologiche gratuite. 

“Quanto accade nell’Hub San Gallicano è un incontro tra un’eccellenza diagnostico terapeutica e persone in difficoltà ad accedere al servizio sanitario nazionale – fa notare Riccardi – del resto tra gli scopi della Fondazione Bietti espressi nel suo Statuto si legge la volontà di garantire i livelli elevati di competenze e conoscenze in campo oftalmologico, mettendole a disposizione dei cittadini e del servizio sanitario nazionale. È una storia diversa da quella di Sant’Egidio, ma c’è una convergenza profonda su come rendere possibile l’universalità delle cure, includendo persona dopo persona, contro la negazione del diritto alla salute. Iniziative come queste – conclude – rendono l’Italia un Paese che dimostra la sua anima, la solidarietà umana, la capacità di comprendere oltre qualunque confine, che vi è una responsabilità che chiama ciascuno. Ciascuno può fare la differenza nella vita degli altri perché sono convinto che offrendo agli ultimi servizi di qualità, la società sarà migliore. 

22 Marzo 2024
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