UR Laboratorio di ricerca
I Laboratori di Ricerca sono stati progettati al fine di incentivare il cross-talk Ambulatorio-Laboratorio e l’attività di ricerca di base e traslazionale tra le Unità Operative interne alla Fondazione, aventi ciascuna come finalità ultima il conseguimento di risultati nella prevenzione, diagnosi e terapia di patologie oculari causa di “ipovisione”.
La sinergia tra ricerca di base e la pratica clinico-chirurgica in ambito oftalmologico ha sempre distinto l’attività scientifica della Fondazione G.B. Bietti che, dopo l’apertura nel 2007 del Laboratorio della superficie oculare presso il Polo di Ricerca Avanzata in Biomedicina e Bioingegneria (PRABB) dell’Università Campus Biomedico, ha recentemente aperto i nuovi Laboratori di Ricerca presso il Presidio Ospedaliero Britannico (San Giovanni), in aggiunta al piccolo Laboratorio della superficie oculare attualmente divenuto laboratorio satellite. Presso i laboratori di ricerca opera un team costituito da Biologi, Farmacisti, Biotecnologi, Tecnici e Medici con know-how tale da sfruttare al meglio le proprietà delle moderne strumentazioni scientifiche di cui è dotato. Dal 2019 il laboratorio è certificato iso 9001:2015.
Overview dei Laboratori
Microscopia ottica, in luce trasmessa e fluorescenza, analisi Biochimico-Molecolari (convenzionali: spettrofotometria, metodi immunoenzimatici qualitativi e/o quantitativi, Western Blotting, Zimografia, citofluorimetria digitale, amplificazioni geniche convenzionali ed in real time; su chip: piastra per lettura microarray di oligo/proteine) e colture cellulari mono/tri dimensionali permettono di studiare, con una visione a 360°, i meccanismi fisiopatologici responsabili delle malattie che alterano più o meno permanente la funzionalità visiva e di sviluppare nuove strategie di campionamento e diagnosi e prognosi della superficie oculare e dei fluidi oculari, basati su metodi di campionamento rapidi e ben tollerati.
Entrambi i laboratori, il cui scopo è quello di promuovere la ricerca in oftalmologia, sono dotati delle più moderne attrezzature scientifiche per condurre studi di microscopia ottica/confocale, analisi biochimica, analisi molecolare e sviluppo/analisi di colture cellulari.
Laboratorio di Ricerca presso il polo Britannico
Via Santo Stefano Rotondo, 6 – San Giovanni – 00184 Roma, Italia
Il laboratorio (500mq), specializzato nella ricerca Biochimico-Molecolare e Cellulare, è localizzato al piano -1 del polo Britannico San Giovanni, a diretto contatto con gli Ambulatori specialistici e la sala operatoria della Fondazione. Il laboratorio è dotato di tutta una strumentazione di base, dalla microscopia a luce trasmessa ed epifluorescenza al sistema HPLC di ultima generazione. Per la stretta vicinanza con gli Ambulatori specialistici, il laboratorio permette di sviluppare il reale cross-talk tra Clinica e Laboratorio.
Laboratorio di Superficie Oculare presso l’Università Campus BioMedico
Via Alvaro del Portillo 21, Trigoria – 00128 Roma, Italia; Dial +39 06 225419196
Questo piccolo laboratorio satellite (50mq), situato in un ambiente universitario è destinato prevalentemente allo snodo elettivo per lo studio della superficie oculare attraverso indagini su campioni bioptici. Tra la strumentazione a disposizione: una piattaforma digitale per la lettura di microarray su chip (GenePix), un citofluorimetro digitale a 7 colori (Miltenyi) ed un microscopio invertito confocale a tre laser con sistema di acquisizione ed analisi (Nikon). Il laboratorio è il risultato del preziosissimo contributo della Fondazione Roma.
La mission del laboratorio di ricerca
La mission del laboratorio di ricerca della IRCCS Fondazione G.B. Bietti è apportare nuove conoscenze in campo oftalmologico, attraverso l’utilizzo di tecnologie di ultima generazione, e di metterle a disposizione del paziente al fine di migliorarne il benessere e di ridurre i costi del Servizio Sanitario Nazionale. L’orizzonte del laboratorio, pertanto, è capire come funzionano i sistemi biologici e le malattie oftalmologiche e far nascere da questa comprensione le idee che possono portare ad una nuova cura od un nuovo strumento di diagnosi.
I biologi, biotecnologi, ingegneri, farmacisti e medici che si incrociano nei suoi 500 metri quadrati studiano, attraverso modelli in vivo e in vitro, i meccanismi fisiopatologici potenzialmente coinvolti nello sviluppo delle patologie oculari e il modo attraverso il quale interagiscono le cellule durante un processo patologico quale una malattia.
La vision del laboratorio di ricerca
Tutta l’attività del laboratorio è, in senso lato, un affiancamento dell’attività clinica perché ha come centro il paziente. Solo conoscendo a fondo la complessa rete di interazioni e oscillazioni biochimiche a livello cellulare durante una malattia si possono sviluppare gli strumenti e le conoscenze che permettono di monitorare, prevenire o valutare l’efficacia di terapia. Queste conoscenze sono alla base delle più moderne tecniche di medicina personalizzata, diagnostica, terapeutica e predittiva, perché si basano sui dati dei singoli pazienti per capire come sta reagendo quel singolo paziente ai trattamenti o quale sia il rischio che sviluppi una patologia specifica.
Il laboratorio, perciò, non vuole interferire con le classiche indagini di screening e/o di trattamento terapeutico, ma vuole offrire soluzioni alternative o integrative, all’interno del concetto di prevenzione e medicina personalizzata. Lo strumento di cui si avvale è la ricerca traslazionale – from benchtop to bedside e viceversa – un cross talk multidisciplinare e interdisciplinare tra ricerca di base e clinica, con percorsi che si interfacciano direttamente con la medicina applicata.
La ricerca traslazionale
Molti, a prima vista, pensano che si tratti di una ricerca che trova subito applicazione nelle cure, il che sarebbe impossibile e non deontologico. Non si può sperimentare e curare nello stesso tempo, perché il rischio per le persone assistite è inaccettabile. Quello che si può fare, però, è studiare durante le cure, analizzare come e in che modo queste ultime influiscono sulle singole persone, concentrandosi, spesso, su molecole o gruppi di molecole.
Focalizzarsi su marcatori biologici, comprendere che significato abbiano in relazione allo sviluppo di una patologia o di una terapia, permette di individuare alcuni parametri di riferimento che ci avvicinano al livello delle cure individuali. Se si dimostra che un certo numero di parametri – delle proteine per esempio – si manifesta sempre in un certo modo quando ci trova di fronte ad una particolare situazione patologica, allora verrà dato al medico uno strumento di grande efficacia e tempestività diagnostica.
Progetti di di ricerca
La ricerca applicata: il lavoro di squadra
Il laboratorio è un crocevia dove lavorano biologi, biotecnologi, farmacisti ed ingegneri oltre, ovviamente, agli oculisti. Questa ricchezza di saperi crea una lingua e una comunità scientifica comune che affianca la missione del medico – curare – ma non si risolve in essa. Al laboratorio si cerca di capire come e perché le cose accadano. Ciò ha, con il tempo, un grandissimo impatto sul lavoro dei medici e sulla salute dei pazienti.
L’orizzonte del Laboratorio è capire come funzionano i sistemi biologici e le malattie oftalmologiche e far nascere da questa comprensione le idee che possono portare ad una nuova cura od un nuovo strumento di diagnosi.
I biologi, biotecnologi, ingegneri, farmacisti e medici che si incrociano nei suoi 500 metri quadrati studiano, attraverso modelli in vivo e in vitro, i meccanismi fisiopatologici potenzialmente coinvolti nello sviluppo delle patologie oculari e il modo attraverso il quale interagiscono le cellule durante un processo patologico quale una malattia.
Progetti di ricerca 2022
- Ricerca dei meccanismi patologici in vitro e vivo
- Medicina di precisione, personalizzata e predittiva
- Progetti specifici con partner internazionali
- Studi su COVID-19